Attraverso un essenziale confronto del percorso di Beuys in Italia e negli altri paesi in Europa e nel mondo ripercorriamo alcune tappe del percorso dell’artista dal 1971 al 1986. Nel periodo preso in considerazione, possiamo rilevare nel lavoro svolto in Italia una prevalenza, anche se con eccezioni significative come Olivestone e Palazzo Regale, dell’elaborazione filosofica, ambientale e sociale rispetto alla presentazione di opere di forte impatto visivo, più facilmente fruibili dal mercato, dai collezionisti e dai musei. E nasce probabilmente qui la dicotomia fra il cosiddetto “Beuys italiano” (con questa espressione si intende generalmente attribuire un ruolo secondario all’attività svolta dall’artista nella penisola) e il “Beuys tedesco”. Beuys ha amato molto l’Italia e in particolare il centro e il sud della penisola. Durante il suo soggiorno a Foggia, dove era stato curato nel corso della seconda guerra mondiale presso l’Ospedale militare, era rimasto colpito dall’umanità e dalla generosità delle persone. Ha inoltre provato una forte attrazione per l’Abruzzo, Napoli e Roma, probabilmente perché nonostante i problemi economici e strutturali, percepiva che in questo territorio si trova la parte forse più autentica e vitale della nazione. Cominciamo la nostra rassegna con il 1971. È l’anno in cui l’artista, già molto noto e celebrato, avvia in novembre la sua collaborazione con il gallerista Lucio Amelio e nel quale conosce Lucrezia De Domizio e Buby Durini. È l’inizio di una lunga amicizia e un intenso rapporto di lavoro senza soluzione di continuità.
La rivoluzione siamo noi
Nel corso dell’anno Beuys, oltre a numerose azioni tra cui Voglio vedere le mie montagne al museo Stadelijk di Eindhoven e Action in Moor, dove attraversa a nuoto un tratto del lago Zuiderzee nei pressi di Ostenda per protestare contro la sua bonifica e la distruzione delle zone umide europee, fonda a Düsseldorf una Libera Accademia e un Centro di comunicazione internazionale. Sempre a Düsseldorf, si segnalano un Incontro per l’Organizzazione della democrazia diretta attraverso il referendum e un significativo dialogo con i centoquarantadue studenti respinti all’esame di ammissione dell’Accademia di Düsseldorf dove insegnava, che imponeva il numero chiuso. Beuys da sempre in lotta contro chiunque limiti le libertà delle persone, decise di riammetterli nella sua classe. Una scelta che l’anno seguente porterà alla sua espulsione dall’Accademia. Nel 1972 si ricorda la creazione di un ufficio di informazione per l’Organizzazione della democrazia diretta attraverso il referendum a Documenta V di Kassel. Per quanto riguarda l’Italia, il 21 aprile a Roma, a Palazzo Taverna nell’ambito degli Incontri internazionali d’arte fondati da Graziella Lonardi Buontempo, partecipa insieme al pittore Renato Guttuso alla discussione La rivoluzione siamo noi, dal titolo della sua celebre opera realizzata nell’anno precedente.
Incontro con Beuys
Seguono presso la Modern Art Agency di Lucio Amelio a Napoli la prima esposizione completa dell’opera autobiografica Arena accompagnata da una azione dal titolo Vitex Agnus Castus. Nel 1973, dopo l’espulsione dall’Accademia di Düsseldorf, Beuys fonda con Heinrich Böll, premio Nobel per la letteratura, la F.I.U. (The Free International University), la libera università internazionale per la ricerca interdisciplinare, la promozione di un sistema educativo che garantisca a tutti gli stessi diritti e per la cooperazione tra l’arte e la scienza. Dal 23 al 25 maggio 1974, nella Galleria René Block di New York mette in scena I like America and America likes me una delle sue azioni più celebri e coinvolgenti. Sempre a New York espone nel mese di giugno presso la Galleria Ronald Feldman, l’opera ambientale Heart 1 (Feuerstätte). Il 3 ottobre Lucrezia De Domizio apre a Pescara il suo nuovo spazio di via delle Caserme con Incontro con Beuys, una discussione sulla sociale democrazia diretta presentata dalla critica d’arte inglese Caroline Tisdall, dove l’artista realizza due lavagne e una scultura, alla quale partecipano i critici Achille Bonito Oliva e Filiberto Menna, cui aderiscono numerosi studenti, interessati a un dibattito non limitato al campo dell’arte, ma esteso all’analisi politica ed economica. Nel mese di giugno del 1975 Lucrezia De Domizio dedica all’artista un intero stand ad Art Basel. Nel 1976 Beuys presenta nel Padiglione tedesco della trentasettesima Biennale di Venezia l’environment Tram Stop, da cui Lucrezia De Domizio edita una grafica dal titolo omonimo. In dicembre Beuys inizia l’Operazione Difesa della natura con l’Aratura biologica dei terreni messi a disposizione da Buby Durini a San Silvestro Colli, nei pressi di Pescara, dove l’artista sperimenta diversi sistemi di coltivazione, concimazione e piantumazione. Nel 1977 a Documenta VI espone Honigpumpe am Arbeitplatz, la famosa installazione che fa circolare il miele in tutti gli spazi del Museum Fridericianum.
Living sculpture
Il miele che scorre come il sangue all’interno del palazzo è simbolo di calore ed energia, metafora della collaborazione umana. Per Beuys assume anche una valenza politica e manifesta il potenziale e la forza della FIU. Concetti che trovano la loro espressione in una Conferenza permanente con discussioni, seminari, proiezioni di video e film tenuti durante i cento giorni dell’esposizione. Il 12 febbraio 1978 si tiene alla Borsa Merci della Camera di commercio di Pescara la discussione sull’Istituto per la rinascita dell’agricoltura. Con questo evento l’arte si apre alle tematiche sociali e si focalizza sul rinnovamento dei sistemi in cui le persone vivono. Emblematico il posto scelto per la discussione da Lucrezia De Domizio , dove si ritrovano abitualmente gli agricoltori per vendere e scambiare i loro prodotti, che lo trasforma in un luogo di creatività allargata e di cooperazione. Beuys parla di agricoltura, storia, economia, politica, sviluppa il concetto di Living Sculpture come protezione dell’ambiente e delle specie che in esso vivono, di libera e solidale collaborazione e comunicazione tra persone di differenti culture, origini, religioni, strati sociali. Per l’occasione Lucrezia De Domizio presenta in Italia la F.I.U. e la traduzione del libretto rosso Azione Terza Via – Iniziativa promozionale – Idea e tentativo pratico per realizzare una alternativa ai sistemi esistenti nell’Occidente e nell’Oriente, un documento essenziale per capire il pensiero di Beuys in campo sociale, economico e finanziario in cui propone un nuovo percorso di sviluppo, una Terza Via alternativa sia al liberismo sia al capitalismo di stato. Il 23 dicembre Beuys pubblica sul quotidiano tedesco Frankfurter Rundscau l’Appello per alternativa (Aufruf zur Alternative) che completa ed espande i concetti espressi nel libretto rosso. Nel corso del 1978 inizia l’Operazione Grassello Ca (OH)2+H2O, che fa parte del progetto Difesa della natura e si concluderà l’anno seguente.
Difesa della natura
Il 18 maggio 1979 a Düsseldorf, alla Galleria Mayer, avviene il primo incontro tra Beuys e Wahrol. Dal 2 novembre al 2 gennaio 1980 grande retrospettiva di Beuys al Guggenheim Museum di New York, la prima dedicata a un artista vivente. Il 3 aprile 1980, alla Rocca Paolina di Perugia si segnala l’incontro Beuys-Burri, a cura di Italo Tomassoni, in cui si confrontano la scultura di Burri Il Grande nero e le sei lavagne Scritture sacre realizzate dall’artista tedesco. Sempre in aprile l’incontro tra Warhol e Beuys nella Galleria di Lucio Amelio a Napoli. Alla fine dell’anno, l’Operazione Difesa della Natura arriva al culmine con il lavoro sull’habitat delle isole Seychelles. In occasione del Natale, Lucrezia De Domizio e Buby Durini invitano Beuys alla Coquille Blanche, la loro casa di Praslin. L’artista mette a dimora due palme, il Coco de mer e il Cocotier, in cui condensa la sua filosofia. Queste due alberi esprimono infatti le diversità di tempo, crescita e identità e si collegano a quella ecologia della mente tanto cara all’artista. Da febbraio ad aprile, a pochi mesi del terremoto in Irpinia, Basilicata e Abruzzo, Beuys attraverso installazioni e progetti che culminano con la performance Terremoto in palazzo nella Galleria di Lucio Amelio a Napoli, interviene a favore delle popolazioni. Nel giugno 1982 partecipa a Documenta VII di Kasselcon 7000 Eichen (7000 querce), una delle sue azioni più famose anticipata nel mese di marzo a Bolognano, in provincia di Pescara, con l’inizio del lavoro della Piantagione Paradise attraverso la messa a dimora, in un terreno reso disponibile da Buby Durini, di settemila alberi e arbusti di diverse specie in via di estinzione. Nel 1983 presenta a Düsseldorf, alla Galleria Schmela, la famosa installazione Das Ende des 20. Jahrunderts (La fine del XX secolo). In ottobre, Lucrezia De Domizio colloca nel suo stand alla FIAC al Grand Palais di Parigi l’Auto F.I.U. Difesa della Natura, firmata Joseph Beuys, dal cui portabagagli escono numerose pale 7000 Eichen.
______________________________________________________________________________
“21 aprile 1972. Beuys insieme al pittore Renato Guttuso partecipa a Roma, a Palazzo Taverna, alla discussione La rivoluzione siamo noi”
“3 ottobre 1974. Lucrezia De Domizio apre a Pescara il suo nuovo spazio con Incontro con Beuys, una discussione sulla sociale democrazia diretta”
“12 febbraio 1978. Istituto per la rinascita dell’agricoltura, un dibattito alla Borsa Merci di Pescara per il rinnovamento dei sistemi in cui le persone vivono”
“3 aprile 1980. Alla Rocca Paolina di Perugia incontro Beuys-Burri dove si confrontano una scultura di Burri e sei lavagne di Beuys”
“13 maggio 1984. Viene presentato a Bolognano il progetto Operazione Difesa della Natura che si conclude con una pubblica Discussione”
“23 dicembre 1985. Va in scena Palazzo Regale, l’ultima mostra di Beuys al Museo di Capodimonte, che racchiude la sua vita e il suo pensiero”
______________________________________________________________________________
DA “OLIVESTONE” A “PALAZZO REGALE“
Tra il 1984 e il 1986 la presenza di Beuys nel nostro paese raggiunge il punto forse più elevato con due operazioni particolarmente importanti e significative
13 maggio 1984 viene presentato a Bolognano il progetto Operazione Difesa della Natura, che si conclude con una pubblica Discussione, cui oltre a Beuys partecipa un pubblico cosmopolita formato da studiosi, direttori di musei, critici, operatori culturali, giornalisti, studenti e semplici cittadini. Tra giugno e luglio, nel corso della sua mostra al Seibu Museum di Tokio, Beuys tiene con Nam June Paik il concerto Coyote III. Dal 6 luglio al 31 dicembre partecipa all’esposizione Terrae Motus a Villa Campolieto di Ercolano, a cura di Lucio Amelio. Dall’8 settembre al 28 ottobre, alla Kunsthalle di Tubinga vengono esposti suoi dipinti a olio dal 1949 al 1967. In ottobre, Lucrezia De Domizio presenta l’opera Olivestone alla FIAC di Parigi. A novembre il nuovo Museo di arte contemporanea del Castello di Rivoli inaugura la sua attività con la mostra Ouverture. Il direttore Rudi Fuchs chiede un lavoro di Beuys in prestito a Lucrezia De Domizio, che propone all’artista di creare cinque vasche simili a quella presentata a Parigi, metafora dei cinque continenti. Nasce così la grande opera Olivestone. Dal 13 al 24 aprile 1985 vengono esposte alla Kunstakademie di Düsseldorf le due versioni del lavoro Nasse Wäsche Jungfrau. Dall’8 ottobre al 21 dicembre a Londra, alla Galleria D’Offay, Beuys presenta la grande installazione Plight. A Parigi, il Centre Georges Pompidou espone il 3 e 4 dicembre le due opere Fond VII/2 e Infiltration homogen für Konzertflügel (Infiltrazione omogenea per pianoforte a coda). Il 23 dicembre, con la collaborazione di Lucio Amelio va in scena Palazzo Regale l’ultima mostra di Beuys al Museo di Capodimonte, trenta giorni prima della sua scomparsa. L’installazione formata da due Vetrine e sette lastre rettangolari ricoperte di lamine d’oro, racchiude la sua storia, la sua vita e il suo pensiero. Il 12 gennaio 1986 riceve a Duisburg il Premio Wilhelm Lehmbruck, dedicato allo scultore che Beuys ha considerato il suo maestro. Nel giugno del 1987 viene esposta a Documenta VIII di Kassel la sua opera postuma Blitzlag Mit Lichtschein auf hirsch (Fulmine con luce sui cervi) una grande installazione, che esprime e riassume l’attrazione sempre presente nell’artista per il divenire del ciclo vitale e le forze primordiali dell’universo.