Le città sono responsabili del settantacinque per cento delle emissioni globali di anidride carbonica e costituiscono una delle principali cause della crisi climatica, ma possono diventare le protagoniste di un percorso di cambiamento per limitare o risolvere questo problema. Alcuni scienziati non condividono però questi dati e mettono in guardia sugli obiettivi della transizione ecologica
L’era del petrolio è davvero finita?
Stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035, aumento della produzione di energia solare ed eolica con zero emissioni di Co2 entro il 2050, crescita del prezzo dei combustibili fossili e imposizione di tariffe alle nazioni con regole climatiche più flessibili. Le reazioni della Cina, degli Stati uniti e dei paesi produttori di combustibili fossili alla sfida verde europea
Evoluzione digitale vs transizione ecologica
Contrariamente a quanto generalmente si crede, smartphone, tablet, computer, assistenti vocali e smart tv producono una grande quantità di rifiuti e non solo. Come afferma l’esperto francese di problemi energetici Eric Vidalenc nel suo recente libro “Pour une écologie numérique”, le tecnologie digitali non sono affatto pulite, ma riescono a rendere l’inquinamento quasi invisibile…
Cambiare l’agenda per evitare il disastro
Clima sempre più caldo, progressiva desertificazione di ampie aree del pianeta, aumento di incendi, uragani, alluvioni, ritiro dei ghiacciai, mutazione delle correnti marine, scarsità di acqua sono alcune delle conseguenze di scelte rovinose per il pianeta, i sistemi sociali, economici e la democrazia, ma se non ci saranno svolte decisive il peggio deve ancora venire
Ridurre le emissioni non basta più
Nonostante l’accordo sul clima di Parigi i gas serra sono tornati ad aumentare e mettono a rischio la vita sulla terra. Per tenere sotto controllo il riscaldamento globale è indispensabile non solo diminuirne i flussi ma soprattutto rimuovere l’anidride carbonica dall’atmosfera. Idee, riflessioni e proposte per evitare che il pianeta possa andare incontro alla catastrofe
Dramma in tre atti. Andiamo (inconsapevoli) verso la catastrofe?
Riduzione progressiva e forse irreversibile dei ghiacciai dell’Artide, inquinamento profondo degli oceani, depauperamento e mutazione delle barriere coralline, sono le cause principali del pericoloso impoverimento del nostro habitat, che potrebbe raggiungere il punto di non ritorno in un breve periodo di tempo. Analisi e proposte per ritrovare l’equilibrio perduto.
Siamo agli inizi di una nuova epoca?
Aumento del riscaldamento globale, uso crescente di combustibili fossili, esplosioni atomiche sono tra le principali cause del mutamento climatico che stiamo vivendo. Un cambiamento così radicale che secondo numerosi scienziati segna il passaggio all’antropocene, una nuova era geologica in cui l’attività umana è responsabile delle modifiche in atto nel nostro pianeta e all’origine di molti conflitti sociali e politici.
Nuove soluzioni contro il riscaldamento globale
Diminuzione dei ghiacciai, innalzamento dei mari, siccità, estinzione di specie vegetali e animali, incremento delle migrazioni e dei conflitti internazionali, sono alcune delle conseguenze causate dall’aumento dei gas serra. Il global warming è diventato la sfida politica più importante a livello globale. Strategie a confronto per salvare il pianeta.
Perché dire no alle ossessioni ambientaliste
Il riscaldamento globale, su cui si concentra l’attenzione dei movimenti ecologisti, è solo uno dei problemi che minacciano l’ecosistema. Da una migliore programmazione ambientale e dalla ricerca scientifica possono venire dei contributi importanti per evitare i pericoli dell’uso sempre più diffuso del nucleare e soddisfare i bisogni delle popolazioni più povere.