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L’attimo fuggente: ritratti di Gabriele Maria Pagnini 1970-2000

Vladimir Derevianko, Milano, 1986.
Dal libro Gabriele Maria Pagnini. Ritratti 1970-2000 (Afi, 2024),
www.hoepli.it
Momix Dance, Milano, 1981.
Dal libro Gabriele Maria Pagnini. Ritratti 1970-2000 (Afi, 2024),
www.hoepli.it
David Hockney, Milano, 1979.
ⓒ Fondo Gabriele Maria Pagnini
Laura Betti, Milano, 1979.
Dal libro Gabriele Maria Pagnini. Ritratti 1970-2000 (Afi, 2024). / ⓒ Fondo Gabriele Maria Pagnini,
www.hoepli.it
Arturo Brachetti, Milano, 1985.
Dal libro Gabriele Maria Pagnini. Ritratti 1970-2000 (Afi, 2024),
www.hoepli.it

Dalila Di Lazzaro, Roma, 1979.
ⓒ Fondo Gabriele Maria Pagnini

Gabriele Maria Pagnini ha saputo emergere nel ricco panorama artistico e culturale del secondo Novecento, definito dal critico Chris Wiley A Golden Age of Editorial Portraiture (L’età dell’oro del ritratto in campo editoriale) rappresentata negli Stati uniti da Richard Avedon e Irving Penn e nel nostro paese da Ugo Mulas, grazie a uno stile molto personale e a un’inedita filosofia dell’immagine. “Foto di rara sostenutezza formale e ancor più rara penetrazione psicologica… ritratti d’eccezione, in cui colpisce l’assoluta mancanza di surrogati letterari o esornativi”, ha scritto il grande storico dell’arte Federico Zeri. Oltre a Vogue Italia e L’Uomo Vogue per cui ha realizzato circa duemila ritratti dei protagonisti del mondo della cultura, dell’arte, della musica e dello spettacolo, tra le sue collaborazioni si ricordano Vogue Paris, Vogue Deutsch, Vogue EspañaVogue UK, Manner Vogue, Vogue Hommes, Harper’s Bazaar Italia, Harper’s Bazaar France e Ritz Newspaper, la rivista londinese diretta da David Bailey, il fotografo entrato nel mito con il film Blow-Up di Michelangelo Antonioni.

Farid Chopel, Milano, 1980.
Dal libro Gabriele Maria Pagnini. Ritratti 1970-2000 (Afi, 2024),
www.hoepli.it
 

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