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L’espansionismo silente

Con l’istituzione delle Zone economiche esclusive, che consentono agli stati costieri una estensione molto più ampia rispetto a quella definita dalle acque territoriali, si è creata una nuova e poco conosciuta mappa del potere assunto da alcune nazioni. Un assetto che spesso contrasta con quello assegnato in base ai consueti parametri con riferimento alle frontiere tradizionali

Alighiero Boetti, Mappa, 1990, ricamo su tessuto, dalla mostra Salman Alighiero Boetti, Tornabuoni Arte, Milano, 2021, © SIAE 2020

Un futuro in divenire

Metropoli e megalopoli rappresentano in modo emblematico la visione del mondo, i simboli e i valori della società occidentale. Un’egemonia espressa attraverso un lungo predominio in campo economico, sociale e culturale. Un modello di sviluppo diffuso a livello planetario al quale si iniziano a contrapporre diverse soluzioni di centri abitati in cui i cittadini possono interagire e riprendere il controllo di risorse essenziali come l’acqua, i minerali e le fonti energetiche

Un’egemonia sul viale del tramonto

La supremazia degli Stati uniti a livello globale è minacciata dalla perdita di influenza della sua struttura politica ed economica che da più di settant’anni definisce i destini del mondo. Ma al ritiro dall’Afghanistan e al disimpegno nel Medio e Vicino Oriente, che sembrano confermare questa tendenza, fanno da contrappunto il mantenimento di una vocazione imperiale basata sul controllo delle rotte marittime e l’aumento del contingente militare collocato in ogni continente

Lucio Fontana, Concetto spaziale. Attese, 1967 (Collezione Intesa Sanpaolo). Dalla mostra Lucio Fontana: On the Threshold, The Met Fifth Avenue, NY, The Met Breuer, NY, 2019.

I pericoli nascosti dell’“English Tax”

La dipendenza dell’Europa nei confronti della lingua inglese ha dei costi sempre più insostenibili sia dal punto di vista economico sia da quello geopolitico. Una vera e propria tassa che fa risparmiare ogni anno al Regno Unito 22 miliardi di euro senza contare i vantaggi degli altri “Five Eyes” (Usa, Canada, Australia, Nuova Zelanda), mentre all’Italia ne fa spendere oltre 65…

La prima guerra mondiale non è ancora finita

Quale rapporto lega la catastrofe siriana, l’inesauribile conflitto tra Israele e Palestina, il populismo di Viktor Orbán, l’espansionismo russo in Ucraina e il caos nei Balcani? Lo storico Robert Gerwarth nel libro “La rabbia dei vinti. La guerra dopo la guerra 1917-1923” ci suggerisce un’inedita chiave di lettura per comprendere l’attuale, complessa situazione internazionale