Le disuguaglianze di ricchezza e di reddito emergono come maree in presenza di particolari situazioni sociali ed economiche, ma non sono definitive. Attualmente stiamo attraversando una fase non più sostenibile per l’equilibrio del pianeta in cui l’uno per cento della popolazione mondiale possiede una ricchezza pari a quella del restante 99 per cento. Quando inizierà il riflusso?
Il capitalismo globale minaccia la democrazia?
Mentre banche e aziende multinazionali fanno profitti record e pagano meno tasse, le retribuzioni sono stagnanti e vengono posti dei limiti ai diritti dei lavoratori, cui si riduce anche il welfare. Per Robert Kuttner, autore del libro “Can Democracy Survive Global Capitalism?” la nuova economia di mercato non consente più la mobilità sociale verso l’alto, impedisce agli stati di avere le risorse per combattere le disuguaglianze e mette a rischio i rapporti sociali
La prima guerra mondiale non è ancora finita
Quale rapporto lega la catastrofe siriana, l’inesauribile conflitto tra Israele e Palestina, il populismo di Viktor Orbán, l’espansionismo russo in Ucraina e il caos nei Balcani? Lo storico Robert Gerwarth nel libro “La rabbia dei vinti. La guerra dopo la guerra 1917-1923” ci suggerisce un’inedita chiave di lettura per comprendere l’attuale, complessa situazione internazionale
Un mondo frammentato
Creazione di barriere, diminuzione degli scambi internazionali, aumento di tensioni e conflitti. Il declino della globalizzazione rivela limiti ed errori del paradigma neoliberista.
Il dilemma della disuguaglianza
Se da una parte economisti come Stigliz e Piketty affermano che la ricchezza è posseduta da un numero sempre più limitato di persone, dall’altra studiosi come Frankfurt e Deaton esprimono dubbi sull’egualitarismo. Ma il nuovo libro di Gabriel Zucman riapre il dibattito e focalizza ancora una volta il dibattito sulla disparità economica. Analisi e proposte per combattere le eccessive differenze di reddito e costruire una società più giusta ed efficiente.